Avellino. La politica cittadina sembrerebbe essere entrata nel "tunnel dello stallo" per quanto certi "toni" possano o potrebbero far pensare che tutto "fili liscio": E' normale che l'andamento politico subisca "alti e bassi" ma bisogna capire cosa accade o e perchè (ipotesi politica). Certamente la "vicenda" Piano Sociale di Zona (Capoluogo capofila), "cantieri aperti" (inteso quale idee di "rivisitazione" di più comparti, tra l'altro complessi ed "In contemporanea") e dinamiche politiche verso le Elezioni Regionali già "difficili" si "accumulerebbero" creando incertezze, ipotesi, domande. "Voci di corridoio" ci riferiscono di una sorta di "guerra fredda" che sarebbe in atto tra il Sindaco Gianluca Festa e Livio Petitto, "principale sponsor" politico alle Amministrative dello scorso anno, con la "sua " ORA che esprime Laura Nargi, Assessore con Delega quale Vicesindaco. Non ci sarebbe "condivisione" sulla gestione, sulla organizzazione del Piano di Zona, ad esempio e qui una "voce" si rincorrerebbe (parliamo sempre di analisi in ipotesi di carattere solo ed esclusivamente di natura politica); bisognerebbe risolvere le varie eventuali problematiche e divergenze sui "nomi"; qualcosa già avevamo scritto. Si sarebbe creata una "sorta" di "guardarsi le spalle", una "aria pesantina" nell'attuale "cammino" verso le Regionali alle quali, Petitto è di fatto il candidato in pectore dell'ala PD e "civica" che ha portato Festa sullo scranno di "primo cittadino". In tutto questo, sarebbe "spettatore obbligato" (analisi politica) VERA, la lista, il gruppo civico-politico che fa capo ad Angelo Antonio D'Agostino che ha in Giunta l'Assessore agli Eventi ed al Patrimonio con una parte della operatività bloccata dall'emergenza COVID e l'altra con qualche richiesta di rimoludazione Deleghe che vorrebbe portare ad un cambio, da parte di taluni esponenti della politica cittadina al passaggio della Delega al Patrimonio ad altra "quota". Eventualmente sarebbero ipotesti, eventuali, appunto, richieste nella normale dialettica politica ma a ridosso del "probante" impegno delle Regionali creerebbe un "terreno paludoso" dove qualcuno potrebbe caderci pur sapendo quale strada si percorra e gli "incovenienti" possibili. "Sospetti" su "appoggi o meno" è normale possano esserci (parliamo di eventualità) ma cambiare rotta, a prescindere, forse sarebbe meglio, per i protagonisti, la Città e l'Ambito.

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