Le Elezioni Politiche del 25 Settembre, in Campania, hanno già una "lettura" lineare, semplice, evidente.

- Se il Centrodestra vincente o perdente che sia i meriti o i demeriti saranno, di fatto, solo di Giorgia Meloni la quale ha lavorato al partito con costanza nel corso, a livello nazionale, indipendentemente quindi dalla "classe dirigente" in Campania, soprattutto in Irpinia di fatto inesistente, altanealante e con fenomeni di "migrazione ed immigrazione".

- Del cosidetto "terzo polo", qualunque risultato "peschi" nelle urne rischierebbe di avere una "oggettività variabile" visto i "cambi di pensiero" più o meno continui e repentini di chi è andato all'improvvisa formazione di esso e la sostanziale assenza, soprattutto, in Irpinia ha una valutazione che non perviene in quanto non si capisce più chi siano gli esponenti.

- Il Movimento 5 stelle porta ad una valutazione "doppia" ovvero: se il risultato dovesse essere al di sotto dei sondaggi o le aspettative (riferendosi a quanto prima della data utile per la pubblicazione delle stesse ipotesi di voto), la "colpa" sarebbe di chi ha procurato, in un passato recente fibrillazioni, scissioni, cambi di idee su numero candidature, programmi, alleanze e quanto altro. Se il risultato, al contrario dovesse essere sopra le previsioni, magari da "terremotare" lo scenario e quindi stabilire nuovi equilibri o rendere fragili quelli ipotizzati, allora il merito sarebbe solo ed esclusivamente di Giuseppe Conte il quale ha ridato ordine, obiettivi, chiarezza. L'Avvocato del Popolo ha mostrato un carisma che nessuno, forse, si aspettava e chi lo ha "bistrattato" potrebbe rischiare di doversi mangiare le mani.

- Infine, quanto al Centrosinistra l'analisi è quella, ancor più facile anche se più lunga. Se dovesse esserci un risultato deludente, la "colpa" sarebbe di chi, più o meno supinamente, avrebbe (usiamo il condizionale) accettato candidature calate dall'alto compreso quel "Giggino", più o meno "paracadutato" dallo stesso PD, che nessuno sa o capisce ancora perchè stia lì con la sua "ape". Che senso ha allearsi per poi non governare con la Sinistra  che ha spesso lodato  i 5s, avversari del PD, avversari, maldestramente voluti dal PD. Che senso ha parlare di un'agenda Draghi? Ma chi è questo? Sarebbe, la colpa di un eventuale risultato discutibile, delle "tigri", nazionali e locali, che prima vanno ad attaccare baldanzosi ed impavidi un avversario e poi ne danno colpe, a questi, per una coalizione non costruita, quando la colpa è solo ed esclusivamente loro. Quanto all'Irpinia ed al Sannio, se dovesse andar bene i meriti, tutti, sarebbero solo ed esclusivamente di chi come Carlo Iannace e Maurizio Petracca hanno lottato a "mani nude", macinando chilomentri, incontrando migliaia di persone, ascoltando, parlando, dialogando. Insomma, ci hanno messo la faccia per un mese, mentre altri sono stati "in attesa", ma il "ruolo" del resto, non favoriva molto di più. Se, al contrario dovesse andar male, le colpe non sarebbero di Carlo e Maurizio ma di altri, in altri luoghi. Iannace e Petracca hanno portato in Irpinia e Iannace anche nel Sannio, la parte buona della politica, hanno fatto riassaporare il senso, il "sapore" della partecipazione, dei candidati che si confrontano e "mescolano" con iscritti, elettori e simpatizzanti.

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