Napoli. Il PD regionale attraversa un periodo difficile culminato nelle "dimissioni di Primavera" del Segretario Pantaleone Annunziata, ritenuto un fedelissimo (almeno dall'elezione avvenuta al Congresso del Marzo 2019) del presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca con il definitivo "macigno" apposto dall'affievolimento dell'Assemblea regionale con le dimissioni di Umberto Del Basso De Caro, principale "avversario" del Governatore nonchè di Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio regionale e questo "rappresenta" un "dato" molto significativo, perchè, oltre i ragionamenti di facciata o anche dovuti, del rispetto delle Istituzioni, andrebbe a lasciar intendere una divisione sulla linea politica generale, che di fatto inciderà sulle vicende partitiche e politiche in vista delle Elezioni Politiche del prossimo anno (scadenza naturale "sulla carta") quindi creando una "spaccatura" tra Consiglio, almeno lato PD e Giunta.

Su quanto accade nel PD abbiamo "ascoltato" il parere di Armida Filippelli, all'atto della nomina, Vicesegretario Vicario di Annunziata ed Assessore alla Formazione Professionale nella Giunta De Luca. Il suo è un durissimo attacco: "L'assemblea regionale era stata eletta democraticamente, ricordo le file di persone fino a sera: si era riacceso l'entusiasmo della bella politica, un confronto dialettico di un partito plurale, che finalmente si connetteva col suo elettorato. Ogni componente dell'assemblea è stato votato e scelto, mai avrei immaginato che in poche persone, per sottrarsi a un confronto nell'assemblea regionale, annullassero una bella pagina di partecipazione democratica. Hanno prevalso logiche di conservazione di poteri locali. Avremmo potuto misurarci in un dibattito serrato e politico, alla luce del sole, per costruire quel campo largo che con le Agorà stiamo organizzando in tutto il Paese".

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