Instancabile azione dei militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino a contrastare reati, con particolare riguardo alle emergenze che più da vicino destano allarme sociale nella cittadinanza, potendo così creare quel senso d’insicurezza nei cittadini irpini. Non solo furti e rapine, quindi, tra le priorità dei carabinieri di Avellino, ma anche reati contro la persona e, in quest’epoca di allarme femminicidi, particolare attenzione viene posta dagli uomini della Benemerita al reato di atti persecutori, detto anche stalking.

I carabinieri di una Stazione dell’hinterland avellinese hanno tratto in arresto un irpino in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di detenzione domiciliare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Avellino, dott. G. Riccardi, su proposta della Procura della Repubblica di Avellino, nelle persone del Procuratore dott. R. Cantelmo e del sostituto titolare del fascicolo, dott. A. Del Bene. Le indagini dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica, sono state fulminee e, a brevissima distanza dalla presentazione di una nuova querela da parte della giovane donna, è stata emessa un decreto di arresto nei confronti di un uomo che, era stato condannato dal Tribunale di Avellino con giudizio abbreviato, per lo stesso reato, dal comunicato dell'Arma e nei confronti della medesima donna. Nel corso del precedente processo, l’uomo era stato dapprima sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, poi condannato alla reclusione (senza attenuanti né benefici) e quindi sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana alla locale caserma dei carabinieri ma ciò non gli avrebbe impedito di perseverare nei suoi comportamenti persecutori nei confronti della donna. L’uomo avrebbe ricominciato nei suoi atti persecutori, l'avrebbe pedinato, appostandosi sotto casa e vicino al luogo di lavoro. In un’occasione in cui l’avrebbe trovata in compagnia di un’amica sarebbe arrivato a prendere a pugni il vetro dell’auto, ed avrebbe cercato invano di aprire la portiera, ed avrebbe minacciato di morte l’ex fidanzata. Tutto ciò avrebbe costretto la donna a rimanere in casa, a cambiare le proprie abitudini di vita, a evitare di uscire se non per motivi urgenti di lavoro, a vivere in un perdurante e grave stato di ansia e paura per la propria incolumità. Valutata la pericolosità e il rischio di reiterazione del reato, i magistrati irpini hanno emesso la citata ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'uomo, indagato nuovamente perchè ritenuto responsabile del reato di atti persecutori aggravati. 

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