Non nasce il Governo "Bersani" bensì resta quello "Monti" che sta lavorando a provvedimenti da adottare per fronteggiare la crisi economica e questo nel continuo di un'ottica "europea" e con il contributo del nuovo Parlamento "generato" dalle elezioni del 24 e 25 Febbraio, quindi oltre il compito degli affari correnti? Insomma, dopo il pre-incarico, madato esplorativo al candidato del centrosinistra, "Italia- Bene Comune", Pierluigi Bersani, a verificare l'esistenza di un sostegno certo, il Capo dello Stato, Giorno Napolitano, che resterà sino all'ultimo giorno del suo mandato, ha raffigurato il quadro delle consultazioni ulteriori con i partiti dalle quali è emersa una sostanziale immutata posizione. "Nasce" quindi la prospettiva di due Commissioni, Economica e Istituzionale al fine di produrre programmi precisi, quindi pochi punti tra i quali dovrebbe esserci la riforma della Legge Elettorale, ciascuna nel proprio "ambito" da sottoporre ai partiti. Queste due Commissioni, delle quali a breve giro, ci saranno i nomi dei componenti dovrebbero cominciare il loro lavoro dopo le festività pasquali. Questo potrebbe portare ad una fase parlamentare "gestita, operata" dal Governo Monti per arrivare alla elezione del nuovo Capo dello Stato che, con pieni poteri, avrebbe la eventuale facoltà di sciogliere le Camere, se non si dovesse formare l'ampia convergenza al programma eventualmente prodotto dalle due Commissioni. (Napolitano è nel "semestre bianco" e non ha più questa prerogativa). Ricordiamo che le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica sono previste per la metà di Aprile con "l'acquisizione" dei pieni poteri a partire dal 15 Maggio.

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