A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi ed espletate dalla locale Tenenza della Guardia di Finanza e a seguito di ordinanza di misura cautelare in carcere, nella mattinata odierna, è stato tratto in arresto un imprenditore irpino ritenuto responsabile di estorsione continuata. L’attività, (riporta il comunicato della GdF) nata a seguito di un accertamento in materia di sommerso da lavoro espletato nel maggio dello scorso anno nei confronti di un opificio tessile avrebbe permesso di riscontrare la sussistenza di una realtà connotata da peculiare gravità ed allarme sociale. I sarebbero stati costretti ad accettare trattamenti retributivi inferiori alle prestazioni rese e che non sarebbero stati conformi ai contratti collettivi di lavoro ed alle norme di legge vigenti in materia. L'assunzione sarebbe stata subordinata a retribuzioni, pari a 3,00 € l’ora, e sarebbe stta disconosciuto ogni tipo di compenso straordinario o in occasione di festività e giorni di malattia, e sarebbero state previste in caso di gravidanza somme forfettarie sempre inferiori a quanto prescritto a norma di legge. L’accettazione di suddette condizioni lavorative avrebbe costituito la  condizione imprescindibile per la stipulazione del contratto di lavoro o la prosecuzione del rapporto, posto che, ove mai un’aspirante lavoratrice avesse preteso diversamente, non sarebbe mai stata assunta ovvero immediatamente licenziata, questo dal comunicato. Nel corso del rapporto di impiego, inoltre, le stesse sarebbero state costrette, sotto la continua minaccia di un prossimo licenziamento, a sottoscrivere buste paga recanti sempre importi superiori a quelli effettivamente percepiti, ed avrebbero lavorato, nel caso delle dipendenti “part-time” per tutto l’arco della giornata in sostituzione delle 4 ore previste da contratto.

L’importante operazione non vuole, dunque, rappresentare un unicum, alla luce anche di quanto sostenuto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, ma costituire anche un solido punto di partenza per l’espletamento di ulteriori attività di indagini affinché tali situazioni possano essere definitivamente stigmatizzate e ricondotte alla legalità, chiude il comunicato.

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