Avellino. Il Congresso del PD sta per "arrivare" almeno per quanto scritto sulla "carta", entro e non oltre il 29 di Ottobre con un tesseramento a precedere, in corso da ieri e sino al 25 Settembre ma sul quale ci sono "ombre" nel senso che non c'è organizzazione, anche per mancanza di tempo dato ai circoli. Questo, però, lo si sapeva da mesi e nessuno, di fatto, ha cercato di adoperarsi per un qualcosa che evitasse questo ulteriore "disastro". Quale credibilità può avere il "tesseramento 2", dopo quello di Febbraio, - tra l'altro "diversificato" in quanto entro il 25 sono obbligati a tesserarsi coloro che vogliono candidarsi mentre gli altri hanno facoltà di farlo entro il 31 Dicembre -? Altro "interrogativo" riguarda il "ristoro" e la gestione politica di questa fase e proprio su queste “incognite” abbiamo assistito ad un "duro" confronto tra Franco Russo e lo stesso Commissario ad Acta per la "solo per la doppia fase che non prevede la gestione politica) David Ermini e se Russo arriva a "sfogarsi" vuol dire che il "vaso è colmo" in quanto è un appassionato che fa tutto con il "cuore" (ci crede (va) nel PD e chissà se continuerà a farlo), come già abbiamo scritto, anche rimettendoci, in ogni senso (leggi qui: Tessere PD; Segretario senza iscritti '16? Ermini-Russo scontro a "luci spente"). Il vero problema di questi due anni è che nessuno ha fatto autocritica, nè i "defenestrati" della Segreteria guidata da Carmine De Blasio, nè i "defenetratori" con Rosetta D'Amelio, Luigi Famiglietti, Gianluca Festa. Lunedì all'incontro organizzato da OpenIrpinia per favorire un dialogo tra le parti per arrivare a "nominare", perchè di questo si tratterebbe in caso di eventuale accordo, un Segretario condiviso bisognerà prima sviscerare le ragioni della crisi e poi parlare di futuro. Il primo che farà il bilancio con critiche ed autocritiche, siamo sicuri, sarà proprio Carmine De Blasio in quanto ha una grande onestà intellettuale e se non lo ha fatto in questo tempo passato è perchè gli animi sono stati troppo surriscaldati. A dire il vero lo sono ancora oggi, forse più che mai ma nessuno "si guarda dentro" perchè non si ha il "coraggio" di ammettere i propri errori credendosi gli "indispensabili" del PD. A questo aggiungiamoci la "paura" del "capo", Matteo Renzi, Segretario nazionale del partito, che in Irpinia, in questo PD "residuale", nessuno ha il l’ardire di attaccare, sia per la linea politica (vedi, ad esempio, e questo basta, la "strasconfitta" al Referendum sulle Riforme dello scorso 4 Dicembre, che non ha portato sostanziali stravolgimenti. Ha "solo" costretto tanti ad andarsene, sia quali iscritti che come simpatizzanti) che per come è stato "gestito" il dopo De Blasio; (riportiamo questo nostro pezzo in cui spieghiamo il “perché della “non gestione” della crisi: PD irpino commissariato; Renzi mette la "ceralacca" sul suo fallimento). Ed allora oggi cosa si fa? Si attacca Ermini, il quale, però, non ha colpe in quanto il suo mandato è solo per gestire il Tesseramento ed il Congresso e non ha “mani libere”, neanche qui. Vero è che non si sa ancora se verrà affiancato da qualcuno e chi sarà a scegliere eventualmente i “collaboratori, i consiglieri” e siamo già nella fase di tesseramento. Non si fa autocritica, ci si “maschera” dietro attacchi reciproci e questo è l’indizio che un accordo sul “nominare” il “piccolo segretario” lo si potrà trovare, ovviamente “politicamente pasticciato”. Il motivo” dell’eventuale “pasticcio”? Abbiamo detto: la “paura del capo”, siamo “sotto elezioni Politiche oltre che Amministrative”. Il PD irpino come ci disse disse De Blasio è “tutto fratturato” e se sono vere “fratture”, aggiungiamo noi, non si curano con  tre giorni di aspirina.

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