"Ricordo con affetto Antonio Maccanico, un servitore dello Stato nel senso letterale del termine. Un uomo autorevole eppure semplice, mai borioso ne incline alla retorica del ruolo. Sarebbe stato ancora tanto importante averlo a disposizione del Paese". Così l'ex ministro e parlamentare del PdL, Gianfranco Rotondi, ricorda la figura di Antonio Maccanico scomparso questa mattina.  

E' morto Antonio Maccanico. Nato ad Avellino il 4 Agosto del 1924, è stato un uomo delle Istituzioni. E' entrato in Parlamento già nel 1947 ma come Funzionario della Camera dei Deputati. Laureato in Giurisprudenza è stato Capo dell'Ufficio Legislativo del Ministero del Bilancio, Direttore del Servizio Commissioni dell'Aula di palazzo Madama e poi Segretario Generale. Numerosi e di prestigio i

Avellino. “Nella serata di ieri ho avuto modo di confrontarmi con il senatore Cosimo Sibilia e con il vice-coordinatore vicario, Generoso Cusano. Nel corso dell’ incontro è stata ribadita la necessità che il candidato sindaco debba toccare al PdL." A dichiararlo è Antonia Ruggiero, Consigliere Regionale e vice-coordinatore Vicario del Popolo della Liberta in Irpinia. "Una posizione

  “La rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica autorizza all’ottimismo circa la prospettiva politica di un governo di larghe intese ed alimenta la speranza che l’Italia possa finalmente riavviarsi sulle strada delle riforme istituzionali, economiche e sociali  di cui si ha urgentissimo bisogno per uscire dalla crisi. Va sottolineato, è la dichiarazione del Deputato di

Roma. Il Parlamento italiano ha eletto il 12° Capo dello Stato. E' Giorgio Napolitano che succede a se stesso (738 voti). Per le dinamiche che portato a questa riconferma (è la prima volta che un Presidente della Repubblica viene "fatto rimanere" al Quirinale) si potrebbe eventualmente pensare che questa sia una soluzione di "ripiego" ma ben inteso, non la figura. Napolitano è un politico,

Roma. Giorgio Napolitano ricandidato alla Presidenza della Repubblica. Dopo la "proposta" del PD e la sostanziale accettazione da parte di altre forze quali PdL e montiani (la storia politica dell'ultimo anno "insegna"),  il Capo dello Stato "uscente" accetta dopo quelli che sembravano essere "no", non ritrattabili. Dal 18 Aprile, data inizio delle votazioni vi era stata, da parte del

Roma. Elezione Capo dello Stato: Quarta votazione; Romano Prodi non passa e sarebbero serviti "solo" 504 voti. Si ferma sui 100 in meno. Si va su Giuliano Amato o Massimo D'Alema? A questo punto trovare un'alternativa che possa compattare almeno il centrosinistra non è facile visto gli strappi trasversali degli ultimi due giorni. Quella del "dottor sottile" o "baffino" potrebbero trovare

"Il Diavolo veste Prodi. No questo No", è la scritta sulla maglietta di Alessandra Mussolini "sfoggiata" in Aula a Montecitorio nel corso della seconda giornata "dedicata" all'elezione del Capo dello Stato e "portata" in giro anche "dall'uccellino". (Lato A, No questo No; Lato B, Il diavolo veste Prodi). La Senatrice del PdL, "sostanzia" la

Romano Prodi è il candidato alla Presidenza della Repubblica messo in campo dal PD. Dopo la bocciatura netta nella votazione di ieri di Franco Marini, nome che aveva provocato, fratture, spaccature, malumori  all'interno dello stesso Partito Democratico e del centrosinistra, si ritorna al nome che era tra i maggiormente "papabili", quello del Professore bolognese, già Presidente del Consiglio e che

In corso la conta della prima votazione per la elezione del Presidente della Repubblica. Il PD, seppur non compatto ha espresso il nome di Franco Marini. Ad ora si registrano diversi voti "dispersi" tra i quali a Massimo D'Alema che era tra i papabili alla "nomina" già sette anni fa e che eventualmente potrebbe tornare in lizza in quanto sembra al momento difficile l'elezione di Marini almeno a