Avellino. Il Commissariamento del PD irpino è arrivato quando meno se lo aspettavano gli stessi "protagonisti, buoni o cattivi". A questo punto il "malcontento" per questa decisione presa dal Segretario nazionale Matteo Renzi e dal Responsabile dell'Organizzazione, Andrea Rossi con il Coordinatore della Segretria, Lorenzo Guerini appare naturale per molti, se non Gianluca Festa come ci ha dichiarato (Leggi qui: PD irpino commissariato; E' arrivata la punizione per qualcuno; Festa). Renzi, la sua politica e le strategie ancor di più stanno deludendo e facendo interrogare tanti e se a questo si unisce una incapacità di gestire il partito, almeno a quanto sembrerebbe vedendo i numerosi "casi caotici", già solo in Campania, ecco che aumenta sempre di più lo scontento, soprattutto con all'avvicinarsi alle Elezioni Politiche. Inoltre non bisogna dimenticare, rimarcando quanto si diceva in questo pezzo: (Leggi qui: PD irpino commissariato; Renzi mette la "ceralacca" sul suo fallimento) che c'è stata una Commissione per il tesseramento ed il congresso che ha lavorato dallo scorso Marzo (quindi lo ha fatto per niente? Solo oggi a Roma hanno notato le "lotte intestine, le contraddizioni, le anomalie?). Non fa male ricordare che in Irpinia, molti hanno appoggiato la mozione Renzi, al Congresso di Aprile, perchè "avallata" dalla firma di Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come gran parte dei Socialisti dell'area vicino ad Umberto Del Basso De Caro, come ad esempio, Chiara Maffei socialista doc insieme a Gennaro Lepore solo per citarne un paio. Questo spostamento verso Martina potrebbe avvenire anche tra i post comunisti della'area di Rosetta D'Amelio. Quanto all'avvicinarsi a Dario Franceschini, è uno spostamento che sarebbe facile per molti di provenienza "popolare", a partire da Enzo De Luca, che con l'attuale Ministro dei Beni Culturali ci hanno vinto un Congresso, Congresso che a dirla tutta lo hanno vinto anche con Pierluigi Bersani, ex DS (comunista). Con questo diciamo che gli irpini, sì sono abituati a transitare da una parte all'altra ma provengono da una "scuola di partito" che prevede una disciplina, regole e rispetto di esse almeno in gran parte e per la gran parte. Nonostante tutto, all'anarchia o al "vuoto gestionale" non sono abituati.

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