I Congressi del PD, quello nazionale, con le Primarie del 30 Aprile e quello irpino con continui rinvii a "data da destinarsi" corrono il serio rischio di essere una "farsa", se già non lo sono. Quello nazionale, è stato anticipato all'improvviso rispetto alla scadenza di fine anno, quasi sembra per evitare un serio confronto-scontro interno, verò è che gli "oppositori" capita l'antifona se ne sono andati. Discutere, avrebbe voluto dire analizzare il perchè della "batosta" al Referendum sulle Riforme dello scorso 4 Dicembre. Una sconfitta che non è nell'impianto costituzionale che era stato previsto ma è dovuto a ben altre e più importanti ragioni, ovvero la mancanza di una "forte" politica economico-sociale che contrasti la povertà e il disagio, sempre crescenti; la direzione che il partito deve prendere verso temi internazionali, quindi il significato stesso di Europa: sostegno ai Paese più deboli e l'Italia è uno di questi; bisogna incominciare a prendere atto che il Belpaese non è una potenza mondiale, nè economica, nè militare ma intanto "ci diamo le arie". "Piantare" la "bandierina" della Federica Mogherini quale Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza che senso ha?. L'Italia, dagli "strilli" di Matteo Renzi, cosa ha ottenuto dalla UE affinchè "ci si muoia meno di fame"?. Un PD, che ogni tanto avvia un "refrain" e lo porta avanti senza arrivare a nulla. Di questi temi e tanti altri avrebbe dovuto essere "palcoscenico" il Congresso, ma di fatto non lo è. Quanto al Congresso irpino che avrebbe dovuto celebrarsi già un anno fa, se il PD fosse un "partito normale" (e non ci vengano a dire così come per quello "italico": siamo gli unici che fanno le Primarie, gli unici a fare un vero Congresso, gli unici a far scegliere agli iscritti). La Democrazia è anche fare passi indietro. Quanti "vecchi" hanno lasciato il campo ai "giovani"? Nessuno. Il PD (tutto) con Renzi sembra essere una sorta di Forza Italia con il "fondatore" Silvio Berlusconi leader incontrastato osannato da folle plaudenti provenienti da ogni settore del panorana politico. Tutti berlusconiani ed oggi tutti renziani ma bisogna ricordare che Belusconi ha vinto quale "tornata" elettorale", Renzi ancora no e se dovesse accadere alla prossima sarà per "debolezza" estrema dell'avversario (anche se il centrodestra non muore mai) e perchè il Movomento 5 Stelle, che sembra favorito, se in Parlamento non verrà "cucita" una Legge elettorale su misura di questo "fragile" PD, non sembra disposto a fare alleanze, almeno in "partenza". I "renziani" veri, quelli che credono nel Segretario che si avvia alla riconferma sono pochi e sbiaditi e sono soprattutto quelli che vedono, forse a torto, una voglia di riformismo, non perchè credono nella politica "sociale", se c'è e proprio nella terra degli "eterni democristiani", l'Irpinia, sembra "pullulino" i "renziani miscredenti".

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali