Matteo Renzi, Segretario del PD e Premier dimissionario si trova nella "veste" di chi, da leader "dem", deve trovare una soluzione alla crisi di Governo, da lui stesso "causata" con la sconfitta al Referendum sulle Riforme costituzionali di Demenica scorsa con un NO popolare, di massa, che è un NO alla sua politica, alla rottamazione non riuscita e della quale non ve ne era bisogno visto che il "nuovo" portato da lui, sembrerebbe non avere le stesse capacità politiche di chi si voleva rottamare. Insomma, il "vecchio" non sarà e non sarà stato un granchè ma il "nuovo" sembrerebbe essere anco peggio, "dalla padella alla brace". Renzi sfoglia la "margerita" sul cosa fare, insomma un "novello" William Shakespeare (essere o non essere), Governo "Renzi-bis", "istituzionale", "di scopo", "di responsabilità", tutte formule che non lo tolgono dall'imbarazzo di dover sostenere quello che rischia di essere un "governicchio", come quelli dei quali la storia politica italiana è piena o "stoppare" la 17^ Legislatura. Vi invitiamo a leggere questo articolo di fine Luglio scorso "Assemblea nazionale PD; Fai come me, dimettiti da Segretario; Rocco a Renzi" in cui Marcello Rocco, eletto Consigliere comunale e poi nominato Assessore all'Ente Comune di Serino si dimise dalla carica di Segretario del circolo PD "E. Berlinguer" diceva a Renzi di fare lo stesso: gli avesse dato ascolto, l'ex Premier e Segretario PD non si sarebbe trovato in questa "tragicommedia".

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