Avellino. "Dall’11 Marzo sono cambiate le abitudini di ognuno di noi, abbiamo iniziato, con enormi difficoltà, a convivere con protocolli di sicurezza che seppur criticati e modificati impropriamente dai vari livelli istituzionali, restano pur sempre regole da rispettare. Il Sindaco di Avellino (Gianluca Festa), cui mi legano sentimenti di sincera amicizia, è  tenuto,al pari di tutti gli altri, a rispettare le norme emanate a tutela della salute pubblica evitando che un comportamento goliardico venga strumentalizzato,a torto o a ragione, in danno dell'amministrazione da lui presieduta ed in pregiudizio della civile,composta e laboriosa comunità di Avellino. Sono convinto che, conoscendolo, saprà dare una spiegazione a quanto accaduto". Lodevoli le parole di Livio Petitto, "praticamente" candidato PD alle prossime Regionali e "principale trascinatore" di Festa alla vittoria delle Amministrative dello scorso anno. Da lode le parole ma l'incipit non lo condividiamo. L'11 Marzo (sostanzialmente da quanè iniziata la "clausura forzata" per l'irrompere del coronavirus - fortnatamente al Sud in maniera meno virulenta che al Nord ma con conseguenze che ben sappiamo anche da queste parti e chiosiamo così) non è come l'11 Settembre 2001 "americano" (non certo evochiamo le Torri e non lo ha fatto Petitto). Non che Petitto abbia fatto simile paragone ma, è bene dire che l'11 Marzo ed il successivo "ritorno ad uscire" non costituisce e non costituirà mai un periodo che cambierà gli stili di vita e le abitudini, le paure o le priorità, soprattutto non lo farà al Sud visto che non accade neanche al Nord. Forse è troppo presto per affermare che "cambieremo" così come che "non cambieremo" ed è per questo che bisogna soltanto restare ai fatti, criticabili o meno, atteggiamenti giusti o meno, contano i fatti e quel che si vede nei video, non c'entra nessn 11 Marzo.

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