Avellino. Michelangelo Ciarcia è il nuovo Amministratore Unico dell'Alto Calore Servizi, l'Ente che gestisce il servizio di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile tra l'Irpinia in "maggioranza" ed alcuni comuni del Sannio. All'esponente del PD, candidato ad Aprile anche alla Segreteria provinciale (partita per certi aspetti non ancora chiusa in quanto oltre al ricorso in Tribunale vi è l'ipotesi di chiedere al Segretario nazionale Maurizio Martina il rimettere tutto in discussione) eletto con il 67%, vanno i "superpoteri" della Legge Madia. Rispetto al predecessore, Raffaello De Stefano, il quale lascia tornando al suo lavoro ma non si pensi che non avrà un ruolo nel prossimo futuro nelle "dinamiche" politico-elettorali, ha poteri decisionali enormi. Infatti, Ciarcia potrà prendere la grandissima parte delle decisioni in totale autonomia senza passare per un Consiglio di Amministrazione che non c'è, come doveva fare De Stefano; solo le scelte strategiche, dovranno passare per l'Assemblea. Ciarcia, oltre che da politico, assume l'incarico anche da tecnico, è un Commercialista ed in quanto tale dice: "conosco bene i numeri". Su come salvare l'Ente di Corso Europa, in notevole difficoltà, Ciarcia, non si nasconde le difficoltà ma metterà tutto il suo impegno, ben consapevole che moltissimo dipenderà dagli investimenti, nel "settore idrico" che la Regione Campania deciderà di fare; infatti i 20 milioni di euro annunciatì per le prossime "annualità" dovranno essere "deliberati"; Il vero nodo è questo. E' stato approvato il Piano di Risanamento portato in Assemblea da De Stefano, con ampia maggioranza ma qualcuno si è lamentato del fatto che questo, oggi approvato, andrà poi discusso nei Consigli comunali dei "soci". Tecnicamente e teoricamente, quindi, questo Piano, potrebbe essere bocciato in questi tre mesi, prima dell'Assemblea che darà indicazioni più concrete sul futuro ACS. I comuni dovranno "ratificare", l'aumento di capitale pari a 25 milioni oltre al recupero dei crediti vantati dall'Ente ma il "problema" come sottolineava bene, Domenico Gambacorta, Forza Italia, costituitosi in Assemblea come Sindaco di Ariano Irpino non però come Presidente della Provincia, Ente che andrà al voto ad Ottobre, i comuni vantano dei crediti e dovranno essere riscossi. C'è quindi, un "punto di domanda" enorme sul "dare ed avere" che rende incerto quel che accadrà. "L'elefante" ACS dovrà essere salvato ed in un qualche modo sarà fatto ma la "voce, monte stipendi" che occupa la percentuale ampiamente maggiore dovrà essere spiegata e ridotta, e questa è una lamentela che è emersa forte. Ciarcia, ha messo in evidenza che non ha motivo per credere che la "promessa" fatta da Fulvio Bonavitacola, numero 2 di Palazzo Santa Lucia non venga rispettata anche e soprattutto perchè si tratta di un piano di investimento strutturale quindi non si parla di una sorta di donazione a salvataggio. La "progettazione", ancora eventuale, passerà per vie esterne, per certi aspetti ma i tecnicismi non servono in questo momento. E' evidente, a questo punto che si tratta di una partita politica (altro che Piano) che si giocherà in Regione con i partiti sul territorio locale, dalla quale dipenderanno in concreto le sorti dell'Alto Calore. Sullo sfondo le "Regionali" del 2020. In conclusione in Assemblea era stato proposto il rinvio dell'approvazione del Piano da parte di alcuni sindaci tra i quali, Vincenzo Ciampi di Avellino e Pasqualino Giuditta di Summonte, quindi con tutto da rinviare a Settembre con la possibilità di "giocarsi" un altro Piano ed un Altro Amministratore; la stessa assenza di Ciampi, al momento della "chiama" per la elezione dell'Amministratore, ha di fatto favorito l'elezione del piddino. Una mossa politica? I "deluchiani" (area Enzo De Luca) pensano di no ed ipotizzano più un errore di valutazione o un effettivo ritardo nel rientrare in quanto all'Ente Comune, i Consiglieri PD sono solo decariani e dameliani (Lioni era assente); I "deluchiani" si chiedono anche cosa "pensano" i "dagostiniani" in questo PD in movimento. Ciarcia avrà modo e tempo di invastire la "risalita" ma qualcuno comincia a ritenere, dovrà abbandonare alcuni esponenti PD a lui avvicnatisi negli ultimi tempi; (abbiamo notato in Assemblea la presenza di un Consigliere e un parlamentare, beneventani). Qualche esponente dell'area di De Luca, l'irpino, ha detto che l'elezione di Ciarcia è quanto egli si auspicava ma al tempo stesso viene notato, da tanti, che l'area "decariana" ha perso un altro riferimento, quello di De Stefano e questo potrà essere un bene per i "rapporti" tra Ciarcia, quindi ACS e De Luca il Governatore. E' risaputo che i due De Luca sono, nonostante tutto abbastanza vicini, diversamente dai decariani; ecco perchè, sul fronte PD irpino, potrebbero realizzarsi altre convergenze.

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