Avellino. Il Congresso provinciale del Partito Democratico è stato rinviato con decisione del reggente - Segretario nazionale Maurizio Martina e del Responsabile della Organizzazione, Andrea Rossi.Decisione presa d'intesa con il Commissario provinciale David Ermini. La data "slitta" di una settimana. Da domani Sabato, passa al Domenica 22 e Lunedì 23, al giorno dopo l'Assemblea nazionale. Nel frattempo, ed è questa l'ennesima "stranezza" del PD romano, convoca i due candidati ("dice": i rappresentanti dei candidati) alla Segreteria provinciale, per il giorno 18 a Roma presso la sede nazionale alle ore 11, quindi prima del voto. Cosa vuol dire questo? Se dall'incontro dovesse dipendere un nuovo rinvio o un annullamento allora vorrebbe davvero dire che nella Capitale si è in "bambola", si continuerebbe ad esserlo: Essendo stato, il "vertice" tra Giuseppe Di Guglielmo, Michelangelo Ciarcia (i due candidati), David Ermini e probabilmente Martina con Rossi o loro "delegati" (secondo noi avrebbe o dovrebbe esserci anche Mario Pagliaro, altro "sub" insieme allo stesso candidato Di Guglielmo del Commissario politico) convocato prima della nuova data stabilita, oggi, non dovrebbero esserci ulteriori "cambi" altrimenti sarebbe un clamoroso sconfessarsi a distanza di 5 giorni da parte dela "reggenza romana".  Ecco, perchè, si è "fiduciosi" che il 22 verrà messa fine alla "contesa",  tutto qua. In parte vengono accolte le "contestazioni" dell'area De Luca mentre quelle dell'alleato dell'ultima ora, i"decariani" non sono, di fatto state prese in considerazione; questi chiedono ancora un rinvio a dopo le Amministrative. In particolare, quanto richiesto dai "deluchiani" capolista, Ida Grella, Michele Vignola, Vito Farese e Valentino Meninno è stato recepito da i vertici nazionali. I quattro hanno "domandato" infatti solo qualche giorno in più. Questo tempo dovra essere utilizzato al meglio per fare politica. La platea al massimo potrà essere "limata" ma non stravolta e di fatto, al momento viene cofermata la giustezza della operatività, della organizzazione del Congresso provinciale da parte del Commissario e dei sub. Ribadiamo, in conclusione, Dopo avere, oggi 13, fissato la data al 22 Aprile, se il 18, si arriverebbe ad un qualcosa di diverso, allora il PD dovrebbe "sciogliersi" a partire da Roma visto pure lo scarso consenso in cui si è sprofondati.

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