Il PD irpino a Congresso entro Febbraio? Sembra essere ingenuo più che un furbo o un “grande politico” chi credeva potesse essere vero e soprattutto chi lo avrebbe proposto. Il  Congresso non deve essere celebrato se non a ridosso o addirittura contemporaneamente a quello nazionale (paradosso). Si vorrebbe davvero celebrare un Congresso senza prima il tesseramento? Ci si ricorda quello che è successo lo scorso anno con la nomina del Direttorio (Rosetta D’Amelio, Vincenzo De Luca, Valentina Paris, Luigi Famiglietti) seguita alle dimissioni del Segretario Provinciale Carmine De Blasio, che doveva essere e dovrebbe essere la garanzia di tutte le parti, almeno le “macro-correnti” e che doveva gestire il tesseramento? Contestazioni, “rotture” di rapporti politici, diffidenze tanto che a questi, sono stati affiancati due commissari che dovevano “garantire il tesseramento dai garanti”? Queste “garanzie e “garanzie delle garanzie” non sono bastate. Ci si ricordi di quel tesseramento “tardivo” come lo sarebbe ancora di più questo (ma quando avverrà)? Ci si ricorda qualche “sconfessione” dei “commissari”, lettere a Renzi,  malumori vari? Oggi mandare via il Direttorio non servirebbe a nulla, chi lo farebbe, chi lo dovrebbe fare? Dovrebbe essere nominato un Commissario? Da chi? Da dove arriverebbe? Garantirebbe tutti? Meglio lasciare tutto come sta, tanto nel partito “vi conoscete tutti, certo sareste l’un contro l’altro armato ma nell’ultimo anno non è che non lo siete stati). E’ nell’immediato post De Blasio che andava gestita meglio la fase arrivando ad un Congresso prima dell’Estate e delle Amministrative ma questo non si è voluto? Chi lo ha impedito? Che cosa è successo nelle "segrete stanze"? Dopo tutto questo e la successiva perdita di consensi alle Amministrative dello scorso Giugno e la “batosta” al Referendum di Dicembre, si crede che andare ad eleggere i nuovi vertici del PD irpino senza prima il chiarimento interno attraverso un’Assemblea che non viene convocata e non si “auto-convoca” e il tesseramento, sia la soluzione? In realtà a chiedere il Congresso è uno “sparuto gruppo che se non fa attenzione rischia di sparire” ma purtroppo non se ne rende conto. Una domanda è d’obbligo: Questa è inevasa da un anno: Perché De Blasio ha dovuto dimettersi? Il vero motivo non si conosce. Qualcuno lo dovrà spiegare prima o poi. Dovrebbero spiegarlo, oltre agli esponenti locali, la Assunta Tartaglione, Segretaria regionale e Parlamentare, che ha “contribuito” a tenere in vita il Direttorio, fino a prima del Referendum e oggi sembra prema o consigli il voto congressuale, (strana virata politica) così come dovrebbe farlo il numero 2 Nazionale del PD Vincenzo Guerini (anche se con Renzi sembra che la Segreteria sia formata da “soli numeri”,  contano poco?). Il Congresso del PD in Irpinia prima della definizione delle “linee di condotta politica ed anche, eventualmente regolamentare” di quello Nazionale previsto a scadenza naturale ad Ottobre sarebbe un “suicidio politico”. Fare un congresso in Irpinia in questo periodo (Febbraio - Giugno) in realtà significherebbe “andare alla cieca” perché ad oggi, nell’organizzarsi non si sa se ci sarà il voto anticipato alle Politiche, non si sa in realtà quali reali possibilità il PD ha di vincere ed eventualmente con che numeri andrebbe a farlo (senza dimenticare che la Legge elettorale manca e dalle premesse non sarà facile arrivare, in Parlamento ad un accordo. Il rischio è votare con qualche “pastrocchio” perché a Febbraio 2018 comunque si dovranno eleggere i nuovi rappresentanti a palazzo Madama e Montecitorio, i senatori ci saranno acora a "dispetto di Renzi") quindi ci si troverebbe in Parlamento (se si dovesse votare tra la Primavera ed inizio Autunno 2017), con un PD, come maggioranza o opposizione ma con una guida politica che rischierebbe di essere cambiata o ridimensionata ad Ottobre dal Congresso nazionale. Se il PD è in questo caos, la colpa è di Renzi e ad ammetterlo cominciano ad essere in tanti. Sarà come disse Gianni Cuperlo a all'ex premier? “Non hai la statura del leader ma coltivi l’arroganza dei capi? In Irpinia ci sono nel PD tanti “capi” e nessun leader? Come detto in precedenza, chi vorrebbe in questa fase, in Irpinia, il Congresso sarebbe in realtà "uno sparuto gruppo che rischia di sparire con in più qualcuno "annebbiato" da stati personali poiliticamente confusi o accecato da faziosità inspiegabile, rendite di posizione". Attenzione a "precipitose" fughe in avanti.

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali