Avellino. Quello che è accaduto ieri in Consiglio comunale è l'ennesimo colpo di scena. Tutti contro Gianluca Festa e il gruppo "Davvero Democratici"; contro Rosetta D'Amelio - non Consigliere comunale ma Presidente del Consiglio regionale, anche membro del quadrumvirato che guida il PD senza segretario provinciale dallo scorso Gennaio, in quanto leader politico al quale si richiamano i "Democratici per il Cambiamento"; contro Costantino "Dino" Preziosi il quale, "povero" Dino, ci permettiamo di dire, si trova ad essere attaccato sia quando mette da solo in difficoltà la maggioranza che quando prova nella fase di maggiore difficoltà dell'Amministrazione ad aprire un dialogo, seppure "a tempo" per provare a salvare la Città, soprattutto relativamente ai lavori da portare a termine per non perdere i finanziamenti ma bisogna dire con onestà intellettuale che Dino Preziosi non ha annunciato il voto favorevole sugli equilibri di Bilancio e proprio dalle nostre pagine aveva confermato la sua linea ovvero che su questo avrebbe votato coerentemente contro. Quanto ai “festiani” e i “dameliani” ci sentiamo di dire che del voto contrario e del non presentarisi in aula, non c'è niente di cui meravigliarsi in quanto, Festa oramai era "irrecuperabile alla causa" e neanche, ci sembra voleva e vuole "essere recuperato" mentre i "dameliani" avevano posto sul tavolo dei punti sui quali discutere ma non sembra che questo presupponesse il voto favorevole, nella giornata di ieri, anzi, possiamo dire che conseguentemente hanno mantenuto la linea che portavano avanti da qualche mese. Il problema politico è un altro, a questo punto ed esplode in maniera dirompente: il rapporto politico tra Foti e Scelta Civica. Il Sindaco sapeva del voto contrario di questo partito? (Poppa dovrebbe essere il rappresentante in quanto in una nota dove spiegava l'astensione al voto di Luglio e il ruolo "ritagliato", quello di "vigilanza e pungolo"). SC sembrerebbe abbia un assessore di riferimento, in “quota”, come si usa dire. E’ cambiato qualcosa? Sembrerebbe evidente che Scelta Civica sta compiendo da qualche mese un percorso politico autonomo e il GAL Irpinia-Sannio sembra confermi questo. Sia chiaro, le scelte di Poppa saranno sicuramente giuste, ponderate, non osiamo metterne in dubbio la legittimità ma di certo bisogna valutare e capire perché delle domande "nascono". In Regione Scelta Civica è parte della Maggioranza, al Governo nazionale pure (la Provincia è un discorso un po’ diverso) ma al Comune di Avellino Scelta Civica con chi sta? Qualcuno sembra abbia "sussurato" un malumore verso questo atteggiamento che non è di ieri. I tecnicismi e altri eventuali tipi di “discorsi” è inutile in essi addentrarsi. Il Bilancio alla fine si approverà, anche, come dire, “d’imperio” (tramite il commissario) e andando poi al voto o recuperando i numeri in questi venti giorni e provando ancora una volta ad andare avanti. Un ragionamento coerente, anche sentito "bisbigliare” è che Foti avrebbe dovuto dimettersi dopo l’approvazione del Bilancio, avvenuta a Luglio con 11 voti; a quel punto, se lo stesso Sindaco aveva l’intenzione di continuare, avrebbe dovuto aprire delle “consultazioni vere” per capire cosa fare (il problema dell’approvazione degli “Equilibri” votati oggi è emerso dopo l’approvazione di Luglio). I nodi erano già al pettine, occorreva scioglierli delicatamente o strapparli ma qualcosa di diverso da quanto fatto, forse andava provato. E' ovvio che l'Amministrazione Foti ha navigato in acque agitate sin dal suo "battezzo" e rovesciare la barca prima, forse doveva essere fatto, dallo stesso "comandante", dall'"equipaggio" ma visto che così non è stato, dopo aver "tappato" la maggior parte delle falle si è arrivati a questo punto, dove si cominciarva a "vedere la terra" ecco invece che ti spunta un buco che ti affonda o ti costringe a manovre di salvataggio estreme e dispendiose. Ma se si dovesse andare a fondo, andrà "solo" l'Amministrazione o anche la Città? Chissa se l'orchestra continua a suonare.

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