Distinte attività investigative, ma medesimi modus operandi e stessa astuzia criminale. Sarebbe questo il quadro investigativo che si delineerebbe a valle delle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Solofra, attività che porterebbe ad emergere, in fase di indagine, i presunti autori di quattro truffe commesse ai danni di alcuni cittadini residenti in provincia.

Nelle circostanze, i Carabinieri della stazione di Solofra, hanno denunciato una donna della provincia di Napoli che avrebbe tratto in inganno la vittima mediante una telefonata in cui avrebbe fatto credere di parlare al malcapitato con il proprio figlio e si sarebbe fatta accreditare su carta prepagata la somma di 900 euro per l’acquisto di un cellulare.

I Carabinieri della stazione di Serino hanno deferito in stato di libertà un uomo della provincia di Salerno, ritenuto responsabile di “Truffa”, per l’attivazione di un falso contratto di energia elettrica ai danni di una persona del posto.

Per la medesima ipotesi di reato, i Carabinieri delle stazioni di Volturara e Montoro hanno denunciato rispettivamente, un  uomo della provincia di Pordenone che, attraverso un annuncio pubblicitario fittizio pubblicato sul social di “tik tok”, avrebbe posto in vendita un cellulare, rendendosi irreperibile dopo aver ricevuto 120 euro sulla sua carta prepagata, quanto emergerebbe in fase di indagine e una donna della provincia di Napoli che, avrebbe pubblicato su un noto sito online un falso annuncio per la locazione di un immobile, facendosi accreditare la somma di 455euro; da fase di indagine.

Si ricordano ancora una volta gli utili consigli diffusi con l’iniziativa “Difenditi dalle truffe”, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino. È importante saper riconoscere le situazioni più a rischio e, di conseguenza, i comportamenti da assumere, diffidando sempre degli acquisti oltremodo convenienti, trattandosi verosimilmente di una truffa o di prodotti di provenienza illecita.

Tale comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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