In un bar di Montella un pregiudicato sarebbeto entra in un bar, avrebbe ordinato e consumato una birra ed avrebbe minacciato con una pistola la barista per non pagare; quanto emergerebbe dalla ricostruzione in fase di indagine. L'uomo è stato arrestato in flagranza di reato. Tutta la scena sarebbe stata ripresa dal sistema di video sorveglianza del bar: dalla telecamera esterna, infatti, si vedrebbe l'uomo preparare la pistola, inserire il caricatore e riporla nella cintura dei pantaloni; dalla videocamera interna, invece, si vedrebbe l'uomo chiedere la birra e, alla richiesta di pagamento, avrebbe impugnato la pistola, scarrellare, spaventare la barista che trova riparo nel deposito, e darsi alla fuga.Immediata la richiesta al “112” dei Carabinieri di Montella che prontamente attuano un consolidato dispositivo, circoscrivendo la zona con tre equipaggi già impegnati nei diuturni servizi finalizzati al controllo del territorio. Uno di questi, quello dell’Aliquota Radiomobile, lo blocca a poche centinaia di metri dal bar e lo sottopone a perquisizione, sequestrandogli una trentina di munizioni ed un coltello multiuso; quanto in fase di indagine. Grazie al supporto dei Carabinieri delle Stazioni di Nusco e Castelfranci, inoltre, in un giardino poco distante, sarebbe stata rivenuta l’arma che si presume sia stata utilizzata per quella che emergerebbe in fase di indagine, minacciare la barista, una pistola a salve con canna modificata che idonea a poter sparare i proiettili rinvenuti. L'uomo sarebbe stato poi insofferente al provvedimento di arresto, ed avrebbe iniziato a minacciare, offendere e aggredire i militari operanti, ed avrebbe procurato ad uno di questi lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Ritenuto, in indagine, presunto responsabile dei reati di rapina, ricettazione, detenzione di arma clandestina, oltraggio, resistenza, minaccia e violenza a Pubblico Ufficiale, l'uomo è stato associato alla Casa di Reclusione di Avellinoo a disposizione dei Magistrati della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Capo  Domenico Airoma.

Tale comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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