I Carabinieri, in alta Irpinia, all'esito di una accurata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, diretta da Domenico Airoma, presso il Tribunale di Avellino, hanno dato hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un uomo indiziato - allo stato delle indagini preliminari - di maltrattamenti contro familiari e conviventi, tentata violenza privata, lesioni personali e danneggiamento. Le indagini svolte dai Carabinieri hanno consentito di acquisire quelli che vengono ritenuti in fase di indagine, appunto, in ordine alla sussistenza di una reiteratà attività vessatoria che sarebbe stata posta in essere dal prevenuto, nei confronti della moglie e che si sarebbe protratta per oltre quindici anni. Durante tale periodo l'uomo si sarebbe reso responsabile di violenze fisiche e morali nei confronti della donna,l'avrebbe insultata e percossa anche in presenza della prole minore e si ipotizza in fase dindagine anche mentre era incinta. e l'avrebbe minacciata di morte nonchè di uccidere i bambini avuti con la stessa ed avrebbe scagliato la sua furia e la violenza anche contro il mobilio, ribaltando tavoli, rompendo soprammobili, spaccando porte (quanto sembrerebbe, quanto ipotizzato in fase di indagine) ed avrebbe ingenerato un clima  generale di prevaricazione e terrore ed avrebbe anche provocato nella donna una continua sofferenza fisica e morale. La donna non avrebbe denunciato perchè sarebbe stata soggiocata dal timore di subire vessazioni peggiori. L'uomo inoltre, si sarebbe presentato presso l'abitazione dell'ex suocero ed avrebbe preso a spallate la porta d'ingresso ed avrebbe infranto con un pugno il lunotto della sua autovettura ed avrebbe ingaggiato una collutazione con l'anziano, lo avrebbe fatto cadere ed avrebbe infierito sia su di lui con calci e pugni che sul figlio che era uscito dall'abitazione per soccorrere il padre. Dalla nota della Procura della Repubblica trasmessa dai Carabinieri del Comando provinciale.

Tale comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

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