Avellino. "Unità? Io direi prima "identità". E' questa la parola chiave del tesseramento e del Congresso e la si otterrà "pesandosi" in questi dieci giorni. (Il Commissario ad Acta David Ermini ha aperto oggi il tesseramento che dovrà concludersi entro il 25 Settembre; rimandiamo a questo pezzo per i "dettagli"). Rosetta D'Amelio, Presidente del Consiglio fa chiarezza sulla ipotesi di un Congresso che porti alla candidatura unica per la Segreteria e di fatto la esclude: "Io sono abituata a "pesarmi", l'ho fatto in tutta la mia vita politica, partendo dall'essere stata eletta Sindaco di Lioni qualche anno fa ed è quello che farò anche in questa fase del tesseramento e del Congresso confrontandomi sul territorio. Ho chiesto in questi mesi di arrivare ad eleggere il Segretario ma per motivi indipendenti dal Direttorio (D'Amelio, Valentina Paris, Luigi Famiglietti, Enzo De Luca), quindi anche da me, questo non è stato possibile. Per quanto riguarda la "modalità" per esprimere il candidato Segretario ho proposto che si potesse arrivare a candidarne anche uno soltanto ma con a supporto ciascuno a presentare la propria lista. Le "anime si pesano". Gli iscritti, i simpatizzanti devono conoscere i rapporti di forza, la “cifra” di ciascuno di noi, ciascuna area, perchè l'identità del partito sarà data da questo: dai programmi, dal programma vincente". La D'Amelio con queste parole ha messo in evidenza ulteriore che tra le varie "anime" ci sono troppe differenze: "Le differenze e le divergenze non si cancellano in dieci giorni. L'unità non la si costruisce sedendosi attorno ad un tavolo ma confrontandosi, ognuno per sè, sul territorio. Come ha scritto lei, sul suo giornale, in realtà, questo regolamento che andrebbe a prevedere un candidato con una sola lista a supporto favorirà candidature plurime ed è quello che auspico. Chiunque abbia un progetto deve avere il coraggio di proporlo. Debbono averlo". Il “tempo speso” con la D’Amelio lo abbiamo chiuso tornando alla fine della Segreteria guidata da Carmine De Blasio, che in questo anno e mezzo (dal Gennaio 2016 quando diede le dimissioni) l’ha spesso attaccata con diversi altri: “De Blasio saprà che la firma sotto il documento per “defenestrarlo” non l’ho messa soltanto io ma anche Famiglietti, Festa ed altri, l’unico a non farlo è stato l’ex Senatore De Luca”. La D’Amelio come abbiamo già scritto, rispedisce al mittente tutti gli attacchi e gli inviti ricevuti a lasciare il Direttorio: “Nessuno, da Roma mi ha invitato ad andarmene, anzi, la storia insegna che mi sono dimessa e sono stata chiamata da più parti per ricomporre il "quadrumvirato", come lo chiama lei (noi di cinquerighe). Non mi sono “impossessata" del partito. Ho lavorato per esso mentre altri hanno solo criticato. Ora è il momento della verità”. La D'Amelio, di fatto chiude le porte al "Segretario di tutti" e quindi ad Umberto Del Basso De Caro.