Le prossime elezioni politiche, 24/25 Febbraio, sono "temute" perchè potrebbero portare un quadro di ingovernabilità in quanto, in uno dei due rami del Parlamento, al Senato si prospetterebbe il non esserci una maggioranza chiara, o "peggio" ancora l'aversi una maggioranza diversa da quella della Camera dei Deputati. Infatti, il cosiddetto "Porcellum", la Legge Elettorale, che tutti sembravano voler cambiare o modificare, prima dello scioglimento delle Camere, è rimasto invariato. Quindi, in base a questa Legge cosa accadrà? Alla Camera dei Deputati, la coalizione uscita vincente dalle urne, (maggioranza relativa) vedrà assegnarsi il 55% dei seggi. Questo vuol dire anche che oltre ad avere in Parlamento, quelli che sono stati definiti, per il passato "prossimo", i "nominati" (disquisizioni su Primarie lasciano il tempo che trovano, non essendo esse "disciplinate da una Legge dello stato" ma regolate -nel rispetto delle Leggi- autonomamente, ossia da chi le fa) avremo Parlamentari, inseriti nelle liste in competizione, che vengono successivamente "presi, pescati" perchè debbono riempire gli scranni che non sono stati "occupati" tramite il raggiungimento della opportuna maggioranza che sarebbe servita per Governare il Paese.
Al Senato l'assegnazione del "premio" ha un meccanismo diverso, più complicato; è su base regionale e queste, Regioni, non hanno lo stesso "peso". Allora, chiedere ad una coalizione diversa dalla propria con la quale non pare esserci, al momento, dialogo sui programmi per determinare sin da ora un cammino comune e costante in Parlamento, un "patto di desistenza" non dichiarato, non effettivamente richiesto ma "sottinteso" attraverso un ragionamento "matematico".
Insomma, con il "volgarizzamento" come usavano gli "antichi": (Tu, che sei non lontanissimo da me, non presentarti in talune regioni altrimenti quei tuoi voti potrebbero "favorire" la vittoria di una coalizione "avversata" da entrambi). Sostanzialmente è la richiesta che il PD, Pierluigi Bersani candidato alla Carica di Primo Ministro fa a "Rivoluzione Civile" di Antonio Ingroia.
Le Regioni, in bilico, sembrano essere, dai sondaggi, Lombardia, Campania e Sicilia.
Chi scende in campo, lo fa per fare politica. Quindi bisogna avere la forza di portare avanti idee e programmi non chiedendo "aiutini" (sappiamo che è di tutti l'onesta intellettuale) tra l'altro non tramite richiesta di alleanza politico programmatica, presentandosi uniti ma attraverso il richiamo all'attenzione a calcoli numerici, matematici, per non consegnare la guida del Governo a coalizioni "opposte".
"Domandone", anche in termini di "lunghezza"; Allora, ci si potrebbe chiedere: aveva ragione Matteo Renzi, il Sindaco di Firenze, PD, che aveva "corso" alle primarie del centrosinistra per la designazione del candidato Premier, quando dichiarava con chi si sarebbe alleato e con chi no? Il PD chiede, in "buona sostanza", ad Ingroia, candidato a guidare il Paese, per coalizione "Rivoluzione Civile" di fare quei "calcoli" per non favorire gli avversari, magari evitando di presentare proprie liste in "dette" regioni? Ma poi, in Parlamento ricercherebbe alleanze o convergenze con la Lista Monti? Nella coalizione "Italia. Bene Comune", ci sono i Socialisti e SEL di Nichi Vendola: Pur essendo, questi, un politico che governa (Presidente della Regione Puglia) quanto potrà accettare eventuali spostamenti al centro del PD?

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