Ad Avellino, i Carabinieri hanno arrestato due giovani per la presunti responsabili, in fase di indagine, di tentata rapina aggravata e porto abusivo di arma clandestina. I soggetti si sarebbero sono introdotti, armati di pistola e con il volto coperto da caschi, in un supermercato di Mercato San Severino (SA). Avrebbero minacciato una dipendente per farsi consegnare l’incasso. I presunti responsabili si sarebbero trovati a fronteggiare un imprevisto: la donna, spaventata, ha avuto difficoltà nell’aprire la cassa elettronica. Questo ha costretto gli stessi a fuggire rapidamente a bordo di uno scooter di grossa cilindrata; dalla fase di indagine.

È scattato l’allarme e i Carabinieri di Mercato San Severino e Fisciano sono subito intervenuti, riuscendo a intercettare la moto sul raccordo autostradale Salerno-Avellino.

Dopo un lungo inseguimento, i due presunti responsabili sono riusciti a far perdere le proprie tracce per qualche attimo, ma il dispositivo di sicurezza attivato dalle centrali operative delle Compagnie limitrofe ha permesso di bloccare tutte le principali vie di fuga.

Grazie a questo dispiegamento di forze del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, una pattuglia della Sezione Radiomobile ha individuato e fermato i presunti fuggitivi.

Nel corso dell’attività, uno di loro avrebbe tentato di disfarsi della pistola, gettandola sotto un’auto parcheggiata nelle vicinanze.

L’arma (una pistola semiautomatica originariamente “a salve” che sarebbe stata modificata per renderla offensiva) è stata immediatamente recuperata dai militari dell’Arma. Era completa di caricatore con sei proiettili, pronta all’uso.

All’esito dell’immediata perquisizione, i Carabinieri avrebbero rinvenuto e sottoposto a sequestro anche la somma di 1.435 euro, presunto provento dei presunti precedenti reati (si ricorda che la fase è di indagine) per i quali si sta verificando eventuali ulteriori responsabilità.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, i due arrestati sono stati associati al carcere di Avellino.

Tale comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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