In data odierna, i Militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino ed i finanzieri della Aliquota Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria di questo Ufficio (la nota stampa inviata dal Comando provinciale dei Carabinieri, è della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, diretta da Domenico Airoma) hanno dato esecuzione ad una Ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta di questo Ufficio, nell'ambito del procedimento oggetto di indagine che ha già registrato, lo scorso mese di Maggio, l'emissione di misure cautelari, nei confronti, tra gli altri, dell'ex Sindaco di Avellino, Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell'ex Sindaco di Avellino e di altro indagato, entrambi già interessati dalle pregresse attività di indagine a seguito di nuovi ed ulteriori elementi che sarebbero emersi nel prosieguo delle investigazioni con riferimento a plurime ipotesi di accordi corruttivi che sarebbero intervenuti, si presuppone in fase di indagine, con tre imprenditori, destinatari della  misura interdittiva del divieto a contrattare con la pubblica amministrazione. Le acquisizioni investigative hanno consentito di ritenere sussistente - sia pure allo stato delle indagini e fatti salvi gli ulteriori sviluppi eventualmente processuali - quello che viene presunto in indagine, un sistematico asservimento delle pubbliche funzioni ai presunti interessi privati degli indagati; in particolare, l'articolata attività di indagine, svolta in sinergia dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Avellino e dai Finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica - coordinati da questo Ufficio - avrebbe lasciato emergere come una pluralità di appalti, affidati dal Comune di Avellino tra la fine dello scorso anno e gli inizi di quest'anno, sarebbero stati oggetto di patti corruttivi.

Quanto viene ulteriormente  presunto in fase di indagine: Le modalità di realizzazione di tali eventuali accordi e la eventuale reiterazione dei rapporti corruttivi - così come osservati dagli investigatori nel loro frenetico dipanarsi - porterebbero a descrivere un quadro indiziario ritenuto grave dal Giudice per le Indagini Preliminari, al punto tale da farlo qualificare - sempre compatibilmente con il carattere provvisorio della presente fase - come un sistema di gestione degli appalti pubblici che sarebbe stato, ipotesi investigative, basato sulla vendita sistematica della pubblica funzione e sullo spregio delle regole che dovrebbero presiedere allo svolgimento dell'attività amministrativa. Contestualmente all'adozione delle misure cautelari ed interdittive, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo, nei confronti di ciascuno degli indagati, pro quota, della somma di euro 40.000, anche per equivalente, quale, eventualmente in base alla fase di indagine, prezzo o profitto del reato. In sede di esecuzione delle misure cautelari, la Polizia Giudiziaria ha proceduto, altresì, all'acquisizione di ulteriore documentazione amministrativa concernente gli appalti oggetto di indagine degli eventuali, presunti, accordi corruttivi. La presente attività di indagine si inserisce in un più ampio contesto investigativo, coordinato da questo Ufficio e tuttora in corso di approfondimento, avente ad oggetto il presunto inquinamento dell'attività amministrativa del Comune di Avellino con, si presume in fase di indagine, pregiudizio per le risorse destinate alla comunità irpina e la par condicio degli imprenditori interessati a concorrere per l'aggiudicazione trasparente dei pubblici appalti.

Dalla nota della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino.

Tale comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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