E' tempo di prendere atto che questo Avellino non andrà da nessuna parte o così sembra. Inutile aspettare una vittoria per poi eccitarsi e ricominiciare con speranze, obiettivi altisonanti. L'Avellino è una squadra, almeno quanto continua a sembrare, mediocre. Otto punti in otto partite dice tutto. Cambiare sistema di gioco a cosa servirebbe? Cambiare allenatore a cosa servirebbe? A dare una "scossa"? I biancoverdi non hanno mai "girato" quindi le "colpe" dell'allenatore, se gli si volessero attribuire, sono minime perchè, del resto i calciatori come il "trainer" sono frutto di scelte proprie e quindi, è da presumere, consapevoli. Ci si è sbagliati? Allora lo si deve ammettere, dire alla "piazza", una "piazza" che pure ha dato fiducia al "management", forse fin troppa. I tifosi devono smetterla di ritenere che il "nome" possa vivere in eterno sui risultati del "presidentissimo", il compianto Antonio Sibilia. Neanche un "lustro" fa c'erano le premesse per far rivivere vecchi fasti ma condizioni, altre, hanno portato ad altre "storie". Una tifoseria che non ha saputo stare vicino a chi poteva dare molto, ancora di più del tanto che pure aveva in pochi mesi costruito, ora "merita" questi insuccessi. Questi tifosi hanno solo una cosa da fare, "rimpiangere". Avellino - Audace Cerignola 1 -1 con rigore di Trotta al 64° per gli irpini mentre Malcore agguanta il pareggio a due minuti dallo scadere del tempo regolamentare. 

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