Ieri, Domenica 12 Giugno si è votato sul testo di cinque quesiti referendari del tipo abrogativo riguardanti i temi della Giustizia. Il Ministero dell'Interno li riassume così: 1) sulla “Legge Severino” per l’incandidabilità dopo condanna, 2) sulla limitazione delle misure cautelari, 3) sulla separazione delle carriere dei magistrati (NDR: carriera dei Magistrati Inquirenti e Giudicanti), 4) sulla valutazione dei magistrati da parte dei membri laici dei consigli giudiziari, 5) sulle firme per le candidature al Consiglio Superiore della Magistratura. Il quorum da raggiungere era del 50% più su di un corpo elettorale di 50.915.402 elettori, di cui 4.735.783 all’estero (rilevazione alla data dell'8 Gugno 2022). Cinque i colori delle schede consegnate ai votanti: rossa, arancione, gialla, grigia e verde. Il quorum non è stato raggiunto su nessuno delle cinque tematiche con una soglia che si attesta intorno al 20, anche meno, con dato ancora non completo ma il fallimento è dovuto al fatto che si tratta della partecipazione più scarsa registrata. Oggettivamente vi è un Referendum che mette i brividi per quello che "dichiara" ma nessuno ha avuto la capacità di notarlo. La Giustizia è certamente un tema "caldo" ma affrontato in Parlamento con discussione serrata, proposte equilibrate e non "partigiane" coinvolgendo l'intero panorama politico e civico.

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