Napoli. "Un anno fa, esattamente un anno fa, la prima di riunione dell'Unità di Crisi della Regione Campania "nata" per governare, monitorare l'emergenza sanitaria COVID appena manifestatasi ufficialmente attraverso lo stato di emergenza, il primo, emenato dal Governo nazionale il 31 Gennaio del 2020. Riunioni che sarebbero diventate  una costante nelle nostre giornate. Giornate intere per circa 4 mesi, incontri quotidiani poi fino all'Estate quando sembrava che ci fosse stato un momento di "calma". Successivamente, già dall'Autunno la ripresa continua e costante del contagio al quale abbiamo opposto misure importanti e certamente non popolari per i Cittadini, per tutti noi. Decisioni che abbiamo preso e dobbiamo continuare a prendere. Tanti momenti di grande agitazione, tanti momenti di grande sconforto e paura. Tante ingiustizie, tante gioie per aver aiutato molte persone. L’aria del centro direzionale di Napoli, quell’odore che non dimenticherò mai più. Le luci accese dentro, tutto fermo fuori. Due soli casi, si cominció così, ed oggi migliaia e migliaia e non è finita". Le parole di Roberta Santaniello, membro di primo livello della protezione Civile, della Task Force impegnata in una battaglia, che si potrebbe dire, per la sopravvivenza. Il momento si sta facendo ancor più duro, forse come non prima e questo è il momento di adottare Provvedimenti restrittivi, a partire dalla chiusura delle scuole, come si è appena fatto, confidando, sperando che il tutto possa, insieme alle vaccinazioni, portare a fermare o quantomeno controllare la diffusione del contagio, al momento, come detto, in una fase che richiama particolare attenzione dove i Cittadini devo saper rispettare le regole, dall'uso della mascherina, all'igiene, all'evitare assembramenti, cosa quest'ultima, soprattutto, che non sempre è rispettata e questo rappresenta una potenziale causa dell'aumento dei contagi.

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