"Ci risiamo. Qualcuno vuole distruggere il PD anche a colpi di tweet e fake news. Io non lo permetterò mai. Sulle Europee ho letto ricostruzioni fantasiose su inesistenti accordi (ndr; il riferimento è ad eventuali accordi con chi è a SInistra del PD, inteso Massimo D'Alema). Io ho sempre sostenuto l'esigenza di presentare la lista del PD. Il resto sono solo campagne organizzate, su cose che non ho mai detto, dal vecchio gruppo dirigente che ci ha portato alle drammatiche sconfitte di questi anni. Serve veramente una svolta; cambiare tutto e andare avanti cominciando ad archiviare questi metodi barbari di confronto tra di noi. Voglio che i democratici siano uniti e solidali anche nel confronto o non saremo mai credibili. Pensiamo all'Italia e alla necessità di aprire una nuova fase della sua vita democratica": L'analisi politica di Nicola Zingaretti, Governatore della Regione Lazio, uno dei 6 candidati alla Segreteria nazionale del PD (gli altri, Francesco Boccia, Dario Corallo, Roberto Giachetti, Maurizio Martina, Maria Saladino) che attacca la gestione politica passata e di conseguenza Matteo Renzi e Martina. L'ex Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato Segretario per un breve periodo dopo le "seconde" dimissioni dell'ex Sindaco di Firenze (anche Presidente della Provincia) si propone a guidare il partito e tenta di "avvicinare" il parlamentare Piero De Luca, figlio del Governatore della Regione Campania Vincenzo ma Zingaretti in realtà aveva giocato d'anticipo sostenendo proprio De Luca senior quale uomo necessario alla ripartenza del PD in Campania e non solo. E' qui il "nodo". Voci dell'area vicina al Governatore, "voci" anche dall'Irpinia, ci dicono che la decisione su chi sostenere tra Zingaretti e Martina non è ancora stata presa (un altro nome, Giachetti che pure sembrerebbe attirare qualcuno in Campania, al momento non è "gettonato"). A quasi una settimana dalla presentazione delle candidature per la Segreteria, i sostenitori di Vincenzo De Luca non hanno acora scelto chi sostenere ed è semplicissimo intuire il "motivo" che si concentra su due punti: 1) Scegliere Martina significa, a questo punto, "accodarsi" ai "nemici", politicamente parlando, dell'area di Umberto Del Basso De Caro che aveva optato per Martina sin dall'inizio mentre i "deluchiani" per Marco Minniti, poi ritiratosi per il "penso ingombrante" di Renzi. 2) Zingaretti dichiara di voler prendere le distanze dal gruppo dirigente degli ultimi anni (lo è anche Zingaretti ma chi ha "guidato", sono altri) e questo sarebbe un altro elemento che andrebbe ad essere in contraddizione nei "deluchiani" in quanto sostenitori di Renzi e quanto accaduto alle Regionali scorse, con la candidatura di Vincenzo ed alle Politiche con quella di Piero lo evidenziano (espressioni renziane anche se per certi aspetti, il toscano si è dovuto "adeguare" poli ticamente). Sembra evidente il "dilemma" Zingaretti o Martina con le "giustificazioni o motivazioni" con le quali suffragare la scelta. A Zingaretti è giunto l'endorsement di Gianni Cuperlo che da uomo di partito, ex comunista, non ha abbandonato il PD nel momento peggiore (adesso non è migliore, il momento) ed è stato al fianco di Martina durante il "traghettamento" all'inizio della fase congressuale ma poi ha scelto ed ha virato su Zingaretti sul quale, in Irpinia, almeno dalla Presenza a Cortona, nel fine settimana a cavallo della fine di Agosto ed inizio Settembre, dovrebbero esserci i "franceschiniani" di Enzo De Luca, l'irpino ma che non "parlano" da un pò se non attraverso qualche associazione più o meno vicina che però non si è espressa concretamente nel merito.  Ancora Zingaretti in chiusura: "L'esito del congresso del PD condizionerà il futuro della politica italiana e dobbiamo fare di tutto per rendere i giovani i protagonisti delle scelte che faremo. Abbiamo iniziato a presentare le nostre idee nelle università tra gli studenti ma anche nelle sedi di coworking o librerie o la sera nei locali o nelle birrerie per riaprire un dialogo e confronto diretto. Per questo credo che le regole dovranno fare di tutto per favorire la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze.  Chiedo che sia permesso il voto anche ai minori dai 16 anni e agli studenti fuori sede nelle città dove studiano. Troviamo le forme più semplici ma lavoriamo per aprire e non limitare il coinvolgimento di una nuova generazione".

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