Avellino. "Non consento a chi ci rappresenta in Parlamento e che punta solo a distruggere per lucrare sulle macerie, di continuare a dire palesi falsità sul mio conto e sul conto dei tanti militanti che mi accompagnano in questa esperienza da segretario provinciale". Durissimo attacco, o meglio replica a tanti "assalti" ricevuti da parte del Segretario provinciale del Partito Democratico, Giuseppe Di Guglielmo. Il "primo" obiettivo è palese, ovvero Umberto Del Basso De Caro, parlamentare perchè "blindato" alle politiche del 4 Marzo. Un rappresentante istituzionale che sembrerebbe, non solo a Di Guglielmo, continuare ad essere "soltanto" l'allenatore, come egli si è definito, di una parte sempre meno coesa e numerosa. Insomma, Di Guglielmo, seppur con l'innata eleganza che lo contraddistingue ha "finalmente" rotto gli indugi dando ascolto a chi come la Presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D'Amelio "consigliava" di reagire ad attacchi pretestuosi, reagire, se non ricordiamo male, valutando anche opzioni di tipo "legale". 
"Il Partito Democratico sta vivendo una fase di scompiglio generale e di difficoltà. 
In un momento così difficile e che preoccupa molte donne e molti uomini che ci credono, l’unico deputato democratico non irpino, ma eletto con i voti degli irpini, si scaglia per l’ennesima volta contro di me con un’ostilità che mostra i segni non solo del patetico, ma anche di una frustrazione profonda. In questi mesi da chi dovrebbe rappresentare anche il Pd irpino in Parlamento non ho ascoltato neanche una parola di ragionamento serio sui temi, l'analisi politica, non ho potuto apprezzare neanche il minimo spunto utile ad una discussione che non riguardasse le inutili beghe interne e le divisioni personali ormai tanto becere quanto miopi. Se il PD è in questo stato nessuno può sentirsi escluso dalle responsabilità. 
Non lo può fare il militante di base, il segretario di circolo, non lo può fare il segretario provinciale e non lo può fare, di certo, un parlamentare eletto da chi oggi viene continuamente posto sotto un fuoco di accuse che nulla hanno di politico. 
Per questo a chi lancia anatemi e dice che dovrei dimettermi dico: si dimetta prima chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, che porta il suo stesso partito in tribunale e che quotidianamente alimenta lo scontro sui territori. Se sono il 70 % del partito come dicono, lo dimostrino e visto che sulle idee non si fanno valere, lo dimostrino con i numeri, e se così sarà, ne prenderò atto e farò un passo indietro. 
Altrimenti voglio rasserenare chi si spreca in certe affermazioni, che non mi dimetto per rispetto di tutte le democratiche e di tutti i democratici che credono ancora nella serietà, nella trasparenza e nella forza del Partito Democratico".

"PD irpino; Tesseramento al via; C'è la Commissione per il Congresso nazionale".

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