Maurizio Martina nominato Segretario nazionale PD dall'Assemblea lo scorso 7 Luglio, praticamente alla unanimità, procede alla formazione della sua squadra e subito dopo si scatena il tutti contro tutti. Da Carlo Calenda, ex Ministro dello Sviluppo Economico: "Contro #harakiripd una segreteria forte, nessun abbraccio con i 5S, Governo ombra per opposizione dura e rifondazione del centro sinistra" ed ancora: "Abbiamo bisogno di tutti quelli che condividono una linea progressista e hanno una voce pubblica forte. Insieme. Oltre le simpatie e antipatie personali. Quindi Renzi, Gentiloni, Minniti etc. poi ognuno avrà il suo “leader” preferito. Ma dobbiamo combattere insieme"; (nominato Martina (ex Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, questi, Calenda invita Paolo Gentiloni a rappresentare il partito alternativo al Governo; al Presidente della Giunta regionale del Lazio (schierato più a Sinistra) Nicola Zingaretti, unico candidato, in un qualche modo ufficiale, ad oggi, alla Segreteria nazionale: "Ora congresso per cambiare tutto e voltare pagina o del PD non resterà più niente"; a Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia: "Caro Maurizio abbiamo preso atto della tua volontà di avere "Fronte Democratico" (la corrente del Presidente pugliese - con Francesco Boccia) nella segreteria PD ma non possiamo accettare la tua proposta senza garanzia di un profondo cambiamento di linea politica rispetto al disastroso passato. Conta sempre sulla nostra lealtà". Altre voci contro sono quelle degli orlandiani (Andrea Orlando, anch'egli ex Ministro, della Giustizia) ma non solo, gli stessi renziani della prima ora "dissentono". Come è possibile tutto questo a distanza di poche ore? Misteri del PD Partito Distrutto o quasi visto le "ceneri percentuali". Per quanto riguarda l'Irpinia, come al solito, sembra si aspettino gli "eventi" per poi schierarsi. Qualcuno, pare, tra il Sannio e l'avellinese si sia lanciato in scene di giubilo per questa Segreteria unitaria (alla faccia, verrebbe da dire "ascoltando questi cinguetii"). Questi leaders veri o presunti già "gongolavano" pregustando la "destituzione" di Giuseppe DI Guglielmo dalla Segreteria provinciale irpina (quel che accadrà, lo vedremo in quanto tra ricorsi in Tribunale e continue lagnanze che vanno avanti da mesi, potrebbero anche "cogliere" più o meno fortunosamente, ma avere un comportamento del genere, anche solo politicamente, con quei toni, è francamente inaccettabile per qualsiasi appassionato di politica che si fa il "mazzo" sul campo: "Io sono più di te", espressioni simili, non sono da usare). Per evitare gli "errori-orrori" del passato, bisognerebbe fare scelte seguendo le proprie idee (ci sono?) dicendo come la si pensa e quindi "apparentarsi" ai progetti (se presentati o quando sarà, magari avendo la forza ed il coraggio di proporne di propri) e non al nome presuntamente vincente. Abbiamo più volte scritto che In Irpinia sia ha la facilità di passare da una parte all'altra senza problemi: Da Dario Franceschini a Pier Luigi Bersani a Matteo Renzi senza battere ciglio; Questo non deve più accadere ma il dubbio è più che legittimo lo si abbia. Aspettiamo di vedere, ed è questo l'aspetto più qualificante per il futuro, sul piano regionale campano lo schierarsi da parte del Governatore Vincenzo De Luca e del figlio, parlamentare, Piero. Un PD tutto da rifare, ovunque 

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