Aperta la crisi di Governo a seguito delle dimissioni di Matteo Renzi, da Premier in seguito alla sconfitta "referendaria" di Domenica scorsa, si trova ora nella condizione di Premier dimissionario e Segretario del PD. Cosa potrebbe accadere è ancora presto per dirlo ma la situazione in cui si è cacciato è da "tragicommedia": Da Segretario del PD deve trovare una soluzione a questa Legislatura: continuare, con un Renzi-bis significherebbe, da capo del PD sostenere se stesso "origine" della crisi; dare la fiducia a Governo guidato da "altro" sarebbe "palesare" il fallimento del suo mandato in maniera tragica e comica così come il decretare, da Segretario PD, partito di maggioranza relativa, la fine della Legislatura che lui, col Governo da lui guidato ha "procurato". Il "doppio incarico", Segretario-Premier è inusuale in Italia, Massimo D'Alema, (andiamo a memoria con un pizzico di ironia) lasciò la Segreteria PD, quando andò a Palazzo Chigi,nel 1998, in un modo simile a quello di Renzi ("baffino" aveva fatto fuori Romano Prodi e Renzi, Letta), solo che il primo Premier, ex comunista aveva qualche "legittimità popolare in più", Renzi non è parlamentare, perchè, "dicevamo", "porta male" occupare le due poltrone. Viene da chiedersi il perchè non si sia dimesso anche da Segretario del PD visto che ha annunciato un Congresso anticipato ma ancora non c'è la data, chissà per quale motivo. Va detto che in Renzi, agli "albori" della sua "epoca" avevano creduto in tanti, da destra a sinistra, ed ora? Non crediamo questa sia la fine, perchè Renzi non sembra il tipo da lasciare dopo un colpo subito, seppur traumatico ma deve fare in modo che il "suo" PD e soprattutto l'elettorato non gli diano il "colpo di grazia", tenendo presente che non si è al "tavolo verde"..

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